Si chiude con successo la X edizione del Festival del Dialogo Annunciato il tema del prossimo anno: “Cittadinanza e identità”

“Cittadinanza e Identità”. Sarà questo il tema dell’undicesima edizione del Festival del Dialogo svelato domenica 22 ottobre, nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo in occasione della giornata di chiusura della decima edizione. Per tre giorni l’evento organizzato dall’Associazione ApertaMenteOrvieto ha portato sulla Rupe personaggi illustri che si sono alternati in ampi dibattiti dipanando “La Rete del Dialogo”. Questo il tema dell’edizione 2023, giunta alla sua conclusione con un risonante successo, lasciando partecipanti e osservatori con l’autentica sensazione di arricchimento culturale, apprendimento e speranza verso il futuro.

Non a caso il Festival del Dialogo è stato concepito come una celebrazione della diversità umana attraverso il potere del dialogo e dell’ascolto attivo. Gli organizzatori hanno creato uno spazio aperto in cui le persone potevano interagire in modo costruttivo tenendo fede ad uno dei punti chiave che ogni anno propone il Festival, ovvero la varietà di formati di dialogo utilizzati.

Oltre alle tradizionali conferenze e discussioni, anche quest’anno non sono mancate sessioni interattive con la simulazione del Parlamento Europeo dei Giovani, laboratori pratici per i più piccoli, una collettiva d’arte moderna e un concorso letterario. Una diversificazione che ha permesso ai partecipanti di esprimere le proprie opinioni e imparare in modi diversi, vivendo un’esperienza coinvolgente.

Ad accogliere questa pluralità di linguaggi e di esperienze è stato il Palazzo del Capitano del Popolo dove si sono alternati convegni e dibattiti animati da Alberto Bradanini, ex ambasciatore a Teheran e Pechino, il giornalista Guido Barlozzetti, Bruno Mastroianni, social media strategist di Rai Teche e docente universitario di Comunicazione e Media e Mariaflavia Cascelli (Asvis- Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). A portare il loro contributo con sessioni di dibattito anche Liliana Grasso, presidente della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, Lorenzo Tecleme, attivista di “Fridays for Future” e giornalista di Valori.it, e Paolo Cornetti de La Fionda.

Nel corso della tre giorni si è tenuta anche la premiazione dei finalisti del Concorso Letterario “Orvieto Città del Dialogo” impreziosita dalle letture del Collettivo Teatro Animazione. Questi i nomi dei premiati: Pietro Catalano, Lucianna Argentino, Rodolfo Vettorello, Paolo Cattolico, Pietro Catalano, Lolita Rinforzi, Silvano Spaziani, Vittorio Sartarelli, Roberto Magi, Chiara Esposito.

E poi spazio alla libera espressione artistica, con la Collettiva d’Arte Contemporanea, allestita per tutta la durata del Festival, a cura della sociologa Anna Appolloni. A condurre il visitatore in un profondo viaggio all’interno di ogni singola opera sono state le docenti di storia dell’arte dell’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico “Majorana-Maitani” di Orvieto, Francesca Boncompagni e Francesca Vincenti. In esposizione le opere di Alessandro Trani, Ania Ania, Antonio Miralli, Barbara Magnabane, Cristina Giovannucci, Duilio Grassini, Fabiola Di Tella, Fausto D’Orazio, Fotoamaorvieto, Francesco Scanu Lussu, Loredana Garzillo, Paola Bui, Paola Di Mario, Stefania Conticchio e Tiziana Nucci.

Molto apprezzato anche il laboratorio di pittura e creatività per bambini da 3 a 10 anni tenuto dall’artista Stefania Conticchio.
“In questa X Edizione del Festival del Dialogo – ha commentato Appolloni – l’emozione ha caratterizzato tutti gli attori, con motivazioni diverse. Sono soddisfatta del risultato perché quello intendevo da sempre fare è sì, valorizzare le opere, ma soprattutto la risorsa umana che c’è dietro ad ognuna di esse, filtrata dall’espressione artistica, quindi mettere in dialogo le menti che muovono l’arte. I bambini con i colori, componevano creazioni sotto la guida esperta, donando gioia agli occhi dei genitori presenti. Possiamo concludere che se questo era l’intento ci siamo riusciti. Un Festival ripeto, dove su più fronti l’emozione l’ha fatta da padrone”.

“Non ci saremmo mai aspettati di arrivare a compiere dieci anni di onorata carriera – ha commentato il presidente di ApertaMenteOrvieto, Erasmo Bracaletti – ciò significa che siamo sulla strada buona e ciò che abbiamo seminato finora sta dando i suoi frutti”. E a confermarlo è anche l’avvio dell’iter per includere Orvieto all’interno della rete delle città del dialogo che vede trenta città italiane farne parte. Nell’annunciare il tema della prossima edizione Massimo Rosmini, per conto del direttivo dell’Associazione, ha assicurato l’impegno per continuare su questa strada.

“Ce la metteremo tutta anche per la prossima edizione – ha detto – ma per continuare su questa strada abbiamo bisogno anche del sostengo non solo delle Istituzioni ma anche dei cittadini che con le loro idee, il loro supporto e il loro aiuto possono contribuire attivamente a creare qualcosa di speciale che possa essere ricordato negli anni a venire. Vogliamo che Orvieto diventi ufficialmente città del Dialogo, un po’ come Asissi è Città della Pace. Il percorso lo abbiamo già iniziato. Basti pensare che abbiamo inaugurato qualche anno fa l’aula del Dialogo all’interno del Palazzo dell’ex tribunale. Mentre l’anno scorso il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la proposta di adesione, del Comune di Orvieto alla Rete Italiana delle “Città del Dialogo”, nata nel 2010 ed inserita nel “Programma delle Città Interculturali” (ICC) del Consiglio d’Europa che, attualmente, supporta 138 città in tutto il mondo a realizzare le finalità statutarie nell’attuazione di politiche interculturali ed inclusive”.

La tre giorni di eventi è stata resa possibile grazie al sostegno del Comune di Orvieto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e al patrocinio di Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e Provincia di Terni.