Chiude con successo il Festival del Dialogo Giovani. Arrivederci al Festival del Dialogo d’autunno

La quattro giornate del Festival del Dialogo Giovani organizzato dall’Associazione ApertaMenteOrvieto non ha disatteso le aspettative dimostrando interesse e partecipazione intorno a un tema quantomai attuale “Globalizzazione: crisi e nuove prospettive” su cui, poi, si concentreranno gli approfondimenti del Festival del Dialogo di settembre-ottobre. Ad aprire il Festival, nella giornata di martedì 3 maggio è stata la maratona degli esperti con il Prof. Carlo Galli dell’Università di Bologna, il giornalista Fulvio Scaglione e Claudia Paoletti (EFSA). La seconda giornata, invece, ha visto protagonisti gli studenti delle classi 5A, 5C Ciconia, 5sU Porano – Pluriclasse Parrano (scuole primarie) che hanno presentato i propri lavori nell’aula del Dialogo del Csco.

“La speranza e la fiducia che riponiamo nei giovani sono alte – ha commentato il Presidente di ApertaMenteOrvieto Erasmo Bracaletti – La storia, la globalizzazione, la possibilità di scambi vanno affrontati per non essere travolti. La contraddizione è far parte del processo e al tempo stesso guardarlo nel suo farsi. Quando cadde il Muro di Berlino pensammo che sarebbero caduti tutti gli altri ma non è stato così. I muri possono essere costruiti ma sono la sintesi di qualcosa che sta crescendo, l’autarchia, una sintesi del nazionalismo. Le progettualità dei giovani che hanno la forza di unire le forze è determinante. Questo Pianeta non ha bisogno di costruire muri, ma di far crescere un nuovo modo di starci e di viverlo”.

Anche nella seconda giornata non sono mancati gli interventi in diretta streaming con la partecipazione di Guendalina Anzolin (King’s College di Londra), Domenico Gaudioso (Ispra) , Massimo Marchino e Anna Cavaliere (Università di Salerno) su “Uguaglianza di genere”. Momenti intensi di partecipazione che hanno mosso importanti spunti di riflessioni e aperto parentesi su cui si tornerà a ragionare e confrontarsi nel Festival del Dialogo in autunno. chiudere

Con “Ragazzi in Dialogo” è stata la volta della presentazione dei lavori su “Olio d’oliva … risorsa e valori” degli studenti delle classi 2A Orvieto – 2E Baschi a cui è seguita quelle delle classi 3F Ciconia (scuole secondarie di primo grado) “Muri che dividono”.

“Aspettando Ago.Rà”, “Orienteering” e “Disaster area” interpretato da un gruppo di studenti dell’IISST guidati dal maestro Andrea Brugnera, hanno invece fatto da cornice all’appuntamento finale, quello più atteso, della quattro giorni: Ago.Rà nella Sala dei ‘400 di Palazzo del Popolo.

L’Agorà è stata aperta dall’europarlamentare Camilla Laureti, che ha apprezzato moltissimo l’iniziativa e ha confermato il patrocinio del Parlamento Europeo. Ma non poteva mancare il ricordo di David Sassoli che aveva aperto la stessa Assemblea nel 2019 e a farlo sono state le toccanti parole della giornalista e amica Beatrice Curci. Le note dell’Inno alla gioia, poi, hanno dato inizio ai lavori assembleari: stavolta le note vive, perché cantate dal Coro dell’IISST diretto dalle maestre Lisa Petrini e Maria Luisa Manno, hanno regalato un’emozione in più.

Protagonisti della simulazione di un dibattito del Parlamento Europeo sono stati gli studenti delle scuole: IISST “Majorana-Maitani” di Orvieto, IISACP di Orvieto, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Acquapendente(VT), Liceo Classico “Tacito” di Terni, ISIS di Follonica(GR) e Istituto “Laporta” di Fabro. Gli studenti divisi in sei delegazioni hanno discusso secondo le procedure del Parlamento Europeo, risoluzioni su temi di attualità politica, economica e sociale.

“E’ stata una straordinaria quattro giorni – ha commentato in chiusura il Presidente Bracaletti – è un filo conduttore che ha unito le generazioni e dà speranza e certezza. Mette in evidenza che in questa fase buia del mondo c’è una generazione pronta a farsi delle domande e ad esse a dare risposte concrete. Abbiamo toccato temi di estrema importanza, davamo per scontato che la guerra non ci sarebbe più stata. La pace non è solo assenza di guerra, ma cultura che si costruisce dentro di noi. I valori non vanno mai dati per scontati, bisogna continuare a credere nella forza travolgente delle idee. Noi lo stiamo facendo”.