Assemblea annuale 2015

Relazione del Presidente

 Siamo giunti al terzo anno di vita della nostra associazione e tiriamo le somme del 2014 appena passato e progettiamo le attività del 2015, molte delle quali già avviate.
Ci è piaciuto invitare all’assemblea annuale anche i rappresentanti di altre associazioni e singoli cittadini interessati, non solo perché non dobbiamo nascondere niente, ma soprattutto perché vogliamo continuare ad arricchire quel laboratorio di idee che è ha fatto nascere ApertaMenteOrviete e che ha portato buoni frutti, soprattutto nell’esperienza di condivisione dell’anno scorso.
Pensiamo che le attività del 2014 siano andato in questa direzione di dialogo e condivisione, le iniziative a cui abbiamo partecipato e quelle da noi organizzate ci hanno fatto conoscere meglio alla società orvietana. Abbiamo infatti partecipato il 5 e 6 gennaio, insieme ad altre associazioni, all’iniziativa “Tutti insieme per cambiare”, il 31 maggio e il 1° giugno alla festa del volontariato, abbiamo poi organizzato il primo “Festival del dialogo” di Orvieto, un appuntamento che si ripeterà ogni anno, poiché il dialogo è il contenitore delle nostre.
Nella prima edizione pensiamo di avere toccato temi interessanti:
– il volontariato, che racchiude in sé valori importanti della nostra società, che deve trovare un protagonismo nuovo, pronto a mettersi in discussione e chiede una diversa attenzione,
– immigrazione, che ha messo in evidenza che c’è sicuramente bisogno di nuove regole, ma soprattutto di ricercare un nuovo modo di vivere in un mondo sempre più piccolo e interconnesso,
– il dialogo genitori-figli, che più opportunamente direi tra generazioni, tema della terza giornata, si è rivelato un terreno troppo arido ma che deve essere rizzollato avendo la forza e il coraggio di farlo, faticando ma avendo fiducia nei risultati.
Proprio la terza giornata del festival ci ha consentito di aprire un rapporto molto interessante con i ragazzi delle scuole che sta continuando e continuerà nel futuro.
Il 2014 si è concluso con un documento sul nostro festival che abbiamo presentato con una conferenza stampa presso la sala consigliare e dove abbiamo lanciato l’idea di “Orvieto città dei dialogo”. Quella del festival è stata un’esperienza nuova dove sicuramente c’è da migliorarsi, alcune riflessioni critiche le abbiamo fatte, altre speriamo che verranno: dobbiamo organizzare meglio le nostre iniziative, programmarle meglio, pubblicizzarle meglio… però sbagliare è umano e noi siamo umani, perseverare è diabolico e noi non vogliamo essere diabolici. Con questo spirito proponiamo il programma del 2015 cercando appunto di organizzarci meglio, ma andiamo per ordine.
In accordo con la dirigente del liceo classico, artistico e professionale, che ringraziamo, abbiamo chiesto ai ragazzi delle scuole di individuare temi per loro importanti legati al dialogo e su quei temi sviluppare le loro analisi e i loro elaborati, che presenteranno in una iniziativa pubblica il 9 maggio prossimo nella Sala dei Quattrocento  presso il Palazzo del Capitano del Popolo, con la presenza di una commissione che esprimerà un giudizio: il lavoro ritenuto migliore sarà tema di approfondimento in una giornata del 2° Festival del Dialogo che si svolgerà i prossimi 23, 24 e 25 ottobre, sempre al Palazzo dei Congressi.
Un’altra giornata del festival sarà dedicata ad un tema che crediamo di grande attualità e di grande interesse: il dialogo tra oriente e occidente, dall’interreligiosità alle diverse storie, dalle culture di vita ai costumi….
Pensiamo inoltre di continuare il dibattito su Orvieto città del dialogo, perché non rimanga o si concluda con uno slogan, ma diventi patrimonio della società orvietana, per questo un’altra giornata del festival sarà dedicata alla filosofia e all’importanza del dialogo.
Come associazione parteciperemo anche alla rassegna Caffeina Cultura, importante manifestazione culturale che si svolgerà a Viterbo dal 26 giugno al 5 luglio prossimi, alla quale sono stati chiamati a partecipare i ragazzi (e i tutor) che hanno lavorato alla giornata dedicata al dialogo genitori figli del nostro festival 2014.
Siamo stati invitati e abbiamo aderito ad un progetto delle scuole che se sarà finanziato ci coinvolgerà in altre iniziative.
Stiamo inoltre lavorando su altri incontri in preparazione del festival del 2015.
Non so dirvi se questo programma di attività sia troppo o troppo poco, credo però che nella nostra programmazione dobbiamo tenere conto di due aspetti fondamentali:
1) L’aspetto economico, perché dobbiamo spendere bene i soldi di tutti e non fare debiti per fare cose non sostenibili. Nel bilancio del 2014, che è a disposizione di tutti, è chiaro da dove vengono i soldi e come sono stati spesi: una parte delle entrate provengono dal tesseramento dei soci, che è raddoppiato rispetto al 2013, un’altra parte da Banca CrediUmbria, che ringraziamo ancora una volta e alla quale abbiamo rinnovato la richiesta per il 2015. Altri proventi sono venuti dalla cena organizzata presso la sala polivalente del Ponte del Sole; ripeteremo l’iniziativa quest’anno, il 18 aprile, nei locali sottostanti la chiesa di Ciconia; confido in un’ampia partecipazione; ovviamente lavoreremo per portarci altri amici, per autofinanziarci, per stare insieme e conoscerci meglio, mangiando, brindando, ballando e ascoltando musica. Infine altri introiti sono venuti dalla lotteria del festival (vorrei ringraziare gli sponsor e tutti coloro che hanno offerto i premi) e da altre voci che sono nel bilancio 2014.
2) Un altro aspetto importante sono le forze che realizzano le iniziative: la disponibilità di ognuno non può essere una fatica, uno stress, e non ci sarà il calcolo su chi ha dato più o chi ha dato meno. Vorrei qui ricordare una riflessione scaturita da un incontro di qualche tempo fa, che traduce bene ciò che intendo dire: Si diceva impegnarsi divertendosi, di dare quel che si può mantenendo il piacere di fare qualcosa che piace. Questo spirito contrasta efficacemente la tendenza dei nostri tempi, in cui chi dà un contributo, piccolo o grande che sia, pretende di avere a disposizione uno sfogatolo o un piedistallo personalizzato.
Partendo da questo, e cercando di organizzaci sempre meglio, stiamo facendo tesoro delle disponibilità di ognuno a creare gruppi di lavoro da integrare e modificare di volta in volta a seconda dei temi da affrontare, della disponibilità, delle conoscenze e delle esperienze di ognuno; credo che questa sia una giusta impostazione per una associazione che si chiama Mente Aperta, prescindendo da comitati direttivi gerarchizzati e burocratizzati.
Le uniche cariche saranno quelle che ci chiede lo statuto cioè: il presidente, il vicepresidente, il segretario, il collegio revisori dei conti; cariche che in ogni momento possono essere messe in discussione e che comunque nel 2016 dovranno essere rinnovate.
Concludo ringraziando coloro che hanno accettato il nostro invito e che vorranno esprimere il loro parere: ci sentiremo più ricchi tutti e, per quanto mi riguarda, questo è l’unico modo per sentirmi meno naufrago di me stesso.