La Parola agli studenti – I VINCITORI
Vince “DILLO CON… UN EX LIBRIS”
Le incisioni e le sculture del Liceo Artistico hanno conquistato la giuria coordinata da Stefano Talamoni
Ai ragazzi andranno 500 euro per un progetto educativo e tutti i lavori saranno presentati a Caffeina Cultura
In una affollata Sala dei Quattrocento, presso il Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, si è svolta ieri mattina la premiazione del concorso indetto da ApertaMenteOrvieto all’interno del progetto “Per Orvieto città del dialogo”, cui hanno aderito quattro classi degli istituti scolastici diretti dalla preside Gabriella Struzzi.
A trionfare su tutti è stato il lavoro dei ragazzi del primo anno del Liceo Artistico, che hanno presentato ex libris (incisioni su linoleum) e medaglie (sculture in argilla) sul dialogo, con citazioni in latino sui differenti aspetti della necessità e dell’assenza di dialogo.
La giuria (che ha visto personalità del calibro di Guido Barlozzetti, Pino Strabioli, Tiziana Mari, Francesca Mencaroni e Raffaele Petrangeli), coordinata da Stefano Talamoni, ha decretato, non senza qualche difficoltà per la qualità dei lavori presentati, che il premio andasse al liceo artistico, riconoscendo al lavoro dei ragazzi la capacità di aver rappresentato tutti gli aspetti problematici della comunicazione nella nostra società e, soprattutto, di restituire l’immagine di un gruppo che lavora in modo cooperativo e ben organizzato, dove si comunica in maniera efficace. Il lavoro, che ha visto un filmato introduttivo sulle fasi di progettazione e realizzazione, l’esposizione dei manufatti originali e la rapida ed efficace spiegazione delle opere, è stato giudicato come il più completo e articolato, con grande soddisfazione dei ragazzi e del loro docente di arti plastiche.
Alla classe vincitrice vanno 500 euro di cofinanziamento per un progetto educativo da realizzarsi nel corso del prossimo anno scolastico, mentre i loro lavori saranno al centro della terza giornata del prossimo Festival del Dialogo, che si svolgerà dal 23 al 25 ottobre.
Grande soddisfazione da parte del presidente di AMO, Erasmo Bracaletti, e di Francesca Spadaccia e Raffaele Iacarella, coordinatori del progetto educativo «Mentre studio mi diverto» che ha visto scaturire i lavori presentati.
Tutti i quattro elaborati giudicati nella giornata di ieri, indipendentemente dalla graduatoria, saranno presentati al Festival dell’Educazione che si terrà a Viterbo il prossimo luglio all’interno della kermesse Caffeina Cultura, a cui la nostra associazione è stata invitata a partecipare, aderendo con piacere e soddisfazione.
Ripensando a distanza di qualche giorno all’iniziativa del 9 maggio, mi hanno colpito alcune cose:
1) la grande partecipazione all’evento;
2) l’eccezionalità dei lavori presentati, che a me hanno molto riflettere;
3) l’attenzione e la partecipazione della platea;
4) l’impegno di tutti nel dare il meglio di se stessi.
Credo, perciò, che la partecipazione e l’attenzione dimostrano che quando ci si apre alle idee degli altri si cresca tutti.
C’è tanto buon senso e ci sono tante menti aperte che non solo non si rassegnano, ma sono pronte a mettersi in gioco.
Questo dimostra che c’è un futuro, da costruire, ma c’è.
Troppe volte e per troppo tempo abbiamo pensato che la storia finisca con noi. Non è così.
Troppe volte vogliamo dare i compiti ai giovani pensando di essere gli unici portatori della verità, ma non è così. Il grande Eduardo diceva che gli esami nella vita non finiscono mai; bisogna allora essere alunni della vita, perché soltanto gli alunni danno gli esami.
Spesso vorremmo che i nostri giovani dicessero ciò che noi pensiamo, ma in occasione di questo concorso i nostri giovani hanno dimostrato di saper pensare per proprio conto e di saper dire.
Un’altra cosa che mi ha colpito è la disponibilità data alla buona riuscita dell’iniziativa dagli insegnanti, dalla dirigente, dai componenti della giuria e dal dottor Angelo Strabioli; questo dimostra che le buone intenzioni non hanno età, ma un solo obbiettivo, quello di dare qualcosa senza chiedere niente.
Rivolgendomi ai ragazzi non scopro niente di nuovo se dico che loro sono il futuro e che semineranno il futuro, certo qualcuno diceva che seminare è più faticoso di raccogliere, ma la fatica della semina renderà più bello il raccolto.
Da parte nostra siamo pronti a proseguire su questa strada, continuando questo lavoro e dando la nostra disponibilità. Se questo aiuterà la semina allora ci sarà anche il raccolto.
Vorrei esprimere anche soddisfazione perché i soldi di un gruppo di persone, associate e non, vanno a finanziare un progetto scolastico.
Concludo ringraziando i ragazzi e facendo loro tanti auguri di ogni fortuna , auguro loro di acquisire tante conoscenze e tanto sapere, di diventare uomini e donne istruiti, ma ancora di più di diventare uomini e donne colti. Ne abbiamo bisogno. Ne ha bisogno l’umanità.
Erasmo Bracaletti
Presidente ApertaMenteOrvieto